Guido Michelone per Musica Jazz
Un Minuto Dopo è un album bello e soprattutto di vocalizzi seducenti, nei gorgheggi morbidi, nelle improvvisazioni astratte, quando il camerismo di Elisabetta Antonini lancia note senza parole.
Un Minuto Dopo è un album bello e soprattutto di vocalizzi seducenti, nei gorgheggi morbidi, nelle improvvisazioni astratte, quando il camerismo di Elisabetta Antonini lancia note senza parole.
La voce di Elisabetta Antonini ha la particolarità di essere tanto aggraziata quanto intensa, raffinata ma non stucchevole, e queste caratteristiche sono anche quelle di questo bel cd, nel quale si possono ascoltare anche sue composizioni: non sono molte, in Italia, nel jazz, le donne compositrici, e vale sempre la pena di sottolinearlo.
Un debutto discografico atteso, su cui Elisabetta Antonini ha lavorato a tutto tondo, curando anche gli arrangiamenti e seguendo passo passo la produzione. Una voce particolare, delicata ma incisiva, affilata e “ficcante” nel contempo, capace di scivolare colorando in maniera differente i singoli passaggi dei brani interpretati.
Quello di Elisabetta Antonini è nome nuovo nel non ricco panorama del canto jazz nostrano. Siamo in presenza di una musicista e di una proposta musicale di grande valore e sicuro interesse.
Voce calda, sottolineata da un fraseggio deciso, sostenuta da un suono limpido, ricco di sfumature cromatiche: questi sono i sinonimi per avere un’autentica consapevolezza stilistica. Elisabetta Antonini possiede tutte le qualità di una cantante jazz e di una musicista completa.
Non potendo segnalare tutto, limitiamoci alla mitica “Howl”! (testi di Allen Ginsberg) soprattutto alla struggente “Requiem For Bird Charlie Parker” (Gregory Corso): i fiati cangianti sovraincisi di Bearzatti agevolano l’operato della Antonini che azzarda timbriche talmente dolenti da graffiare l’anima. Complimenti!
On the Road, For Miles e Requiem for Charlie Parker sono dei piccoli gioielli che ad ogni passaggio nel lettore sprigionano umori nuovi e timbri e colori peculiari ad un album di forte ispirazione letteraria. Un ottimo lavoro di selezione del materiale, di arrangiamento e di utilizzo della tecnologia. Nessun sentore di tributo, ma una visione del tutto personale, irrobustita dalla presenza di musicisti di valore assoluto. Sicuramente tra i migliori album italiani dell’anno.
Elisabetta Antonini si esprime con eleganza e naturalezza esibendosi anche in improvvisazioni vocali di impareggiabile bellezza.
Un jazz il suo capace di restituire vita e ritmo agli eroi di On The Road e Urlo. Il risultato è sorprendente per coerenza, efficacia e bellezza.